“Il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere trasformato e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.” E. Berlinguer

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domenica 1 maggio 2011

L'intervento del Capogruppo Parbono al 1° Maggio di Moiano


Care lavoratrici, cari lavoratori, cittadini,

vi porto oggi nella giornata del 1° Maggio il saluto dell’amministrazione Comunale di Città della Pieve e del nostro Sindaco Riccardo Manganello, che sta aprendo il comizio in P.zza Matteotti a Citta della Pieve.

Il 1° Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione.
"Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" fu la parola d'ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.
La storia del primo Maggio rappresenta, oggi, il segno delle trasformazioni che hanno caratterizzato i flussi politici e sociali all'interno del movimento operaio dalla fine del secolo scorso in poi.

Ma il 1° Maggio è segnato anche da una pagina sanguinosa scritta nel 1947 a Portella della Ginestra, dove circa duemila persone del movimento contadino si erano date appuntamento per festeggiare la fine della dittatura e il ripristino delle libertà, mentre cadevano i secolari privilegi di pochi, dopo anni di sottomissione a un potere feudale. La banda Giuliano fece fuoco tra la folla, provocando undici morti e oltre cinquanta feriti. La Cgil proclamò lo sciopero generale e puntò il dito contro "la volontà dei latifondisti siciliani di soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori".

Le profonde trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini, la progressiva omogeneizzazione hanno profondamente cambiato il significato di una ricorrenza che aveva sempre esaltato la distinzione della classe operaia. Il modo di celebrare il 1 maggio è quindi cambiato nel corso degli anni.
Da diversi anni Cgil, Cisl, Uil hanno scelto di celebrare la giornata del 1 Maggio promuovendo una manifestazione nazionale dedicata ad uno specifico tema.

Il tema di questo anno è Il lavoro per unire il Paese.

La manifestazione nazionale per il primo maggio di CGIL, CISL e UIL si svolgerà quest’anno a Marsala.

Nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia le tre organizzazioni sindacali hanno deciso di festeggiare la festa dei lavoratori nella cittadina siciliana, in provincia di Trapani, teatro l’11 maggio del 1861 dello sbarco dei mille.

Il Primo Maggio quest'anno ha un valore particolare. Il diritto al Lavoro, sancito dalla nostra Costituzione, è messo in discussione da una crisi economica e sociale senza precedenti.

Nelle fabbriche, nelle piccole aziende artigiane e commerciali, nel terziario in tanti oggi temono di perdere la sicurezza del posto di lavoro.

i dati dell'Istat sulla disoccupazione giovanile confermano purtroppo il rischio che un'intera generazione venga tagliata fuori dal mercato del lavoro. Il Governo italiano si è occupato di altro, non c'è stato uno straccio di scelta per aiutare i nostri ragazzi e le nostre ragazze ad affrontare il mondo del lavoro. Dai tagli alla scuola, alla formazione, all'università fino all'assenza di una riforma degli ammortizzatori sociali in grado di tutelare il lavoro flessibile; dalla mancanza di una politica per la crescita delle nostre imprese all'indifferenza verso le nuove e drammatiche forme di diseguaglianza: le liti e le divisioni all'interno della maggioranza e le vicende giudiziarie del Premier sono state e sono le uniche vere preoccupazioni di questo Governo. Dal Centro Sinistra sono venute importanti proposte per combattere la precarietà e creare sviluppo. Ma ormai è chiaro che il fallimento di questo Governo è totale e che solo un cambiamento profondo può ridare speranza alle famiglie e ai giovani italiani".

Per noi il Primo Maggio è dunque l'occasione per essere vicini alle donne che faticano ad entrare e restare nel mercato del lavoro, ai lavoratori precari che di fronte alla crisi sono senza protezione sociale, ai giovani che, specie al Sud, non hanno opportunità, ai tanti che - lavoratori dipendenti o autonomi - con il loro saper fare e la loro operosità hanno fatto crescere questo Paese.

Difendere il lavoro e la sua dignità, significa anche battersi contro il tentativo del Governo di stravolgere le norme sulla sicurezza, che comporterebbero l'impunità per chi mette a rischio la vita e la salute dei lavoratori.

Molto di più bisogna fare per la sicurezza e lo sviluppo sui posti di lavoro e molto di più si può fare.

E credo che da questa giornata si debba ripartire verso una giusta direzione, dalle imprese, dagli operai, dalle forze Sindacali e Politiche e dalle Istituzioni, perché il lavoro è un diritto è un dovere ma la vita dei lavoratori è molto più importante.

Buon Primo Maggio, dunque, a tutti e a tutte, nel segno della giustizia sociale e della solidarietà!

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