“Il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere trasformato e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.” E. Berlinguer

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sabato 7 maggio 2011

Intervista al Capogruppo di “Centro sinistra per Città della Pieve” di Aprile 2011


Raffaele Parbono: «per superare la crisi occorrono nuovi strumenti e il contributo di tutti»

A circa due anni dall’inizio della legislatura, molti degli obiettivi enunciati nel programma elettorale del Gruppo consiliare “Centro sinistra per Città della Pieve” sono stati portati a compimento, o si stanno concretizzando, nonostante i minori fondi a disposizione delle Amministrazioni comunali a causa del tagli attuati dal Governo nazionale.

Raffaele Parbono, Capogruppo di maggioranza, evidenzia l’impegno del Comune di Città della Pieve nel dare seguito agli obiettivi e ai punti fermi prefissati all’inizio della legislatura che – assicura – non verranno modificati o compromessi dalle minori risorse a disposizione, ma solo reindirizzati per ottimizzare i fondi necessari alla loro realizzazione.

«Non possiamo – afferma - non sottolineare le difficoltà del momento, di grave crisi economica generale, che si ripercuotono inevitabilmente anche sui Comuni, erogatori diretti dei servizi.

Nonostante i minori trasferimenti dallo Stato per il Comune di Città della Pieve, che ammontano a svariate centinaia di migliaia di euro rispetto al 2010, è nostra ferma intenzione non abbassare la qualità e la quantità dei servizi offerti ai cittadini e di non gravare sulle famiglie e sulle sensibilità del nostro territorio.

Per questo, nella stesura del Bilancio di previsione 2011, abbiamo cercato di praticare dei tagli ponderati laddove era possibile. Abbiamo messo in campo una serie di operazioni per economizzare e risparmiare... ma senza andare a toccare certi settori che reputiamo fondamentali, come il sociale dove, attraverso l’apposito Piano, erogheremo i servizi in forma controllata, con una regolamentazione delle prestazioni per le fasce a reddito più basso. Per queste categorie di persone più “deboli” abbiamo inoltre previsto una riduzione della Tarsu.

Metteremo in atto quindi una serie di strumenti che avevamo fissato in sede di programma elettorale, tra cui i controlli reddituali, in accordo con la Guardia di Finanza, per il recupero delle evasioni.

Per avere maggiori entrate siamo andati a ritoccare, di poco, i costi di alcuni servizi che erano fermi da anni: come lo scuolabus, l’asilo nido, ecc. Valuteremo con attenzione anche i contributi per il mondo associativo, che verranno elargiti in base alle progettualità e alle finalità delle singole realtà presenti nel territorio.

Occorre che i cittadini prendano coscienza che per superare questa fase occorre il contributo di tutti. Solo una forte sinergia tra le varie forze presenti nel territorio potrà non arrestare la crescita e favorire la creazione di un benessere redistribuito, inteso non solo in forma assistenziale. Servono quindi altri strumenti e l’aiuto di tutti per completare la scena. Da parte nostra, porteremo a termine il programma elettorale che ci eravamo dati nei tempi e nei modi stabiliti».

Tra i vari punti del programma elettorale del suo Gruppo, c’è quello riguardante l’approvazione del nuovo Prg. Cosa è stato fatto?

«In linea con i tempi che ci eravamo prefissati nel programma, abbiamo adottato la parte strutturale del Piano regolatore generale. Attraverso questo nuovo strumento di pianificazione abbiamo cercato di valorizzare la risorsa più preziosa che abbiamo nel nostro territorio comunale: l’Ambiente ed il Paesaggio. Ovviamente si delineano anche nuove possibilità di sviluppo che tuttavia sono state pianificate cercando di soddisfare le nuove richieste abitative, di recuperare il costruito esistente evitando speculazioni edilizie e valorizzando il centro storico».

Ci spiace che oggi le minoranza non abbia accolto positivamente la nostra impostazione ed il nostro lavoro. Ci spiace anche perché, non più di un anno fa, il capogruppo di minoranza accusava la maggioranza sul nuovo PRG proprio dalle pagine di questo giornale:”…La maggioranza orientata a vedere la Città ed il territorio come un insieme di elementi da comporre in un quadro meramente tecnico e spesso troppo aperto alle speculazioni, noi improntati alla visione di una Città fatta per i residenti e non per i proprietari di seconde case….” (cfr Il Comune n.1 2010).

Oggi dovrebbero spiegarci meglio la loro idea di Città. Per quanto ci riguarda, oltre ad avere le idee chiare, stiamo facendo di tutto per parteciparle ai nostri cittadini e siamo ben pronti ad ascoltare indicazioni e suggerimenti che siano coerenti con la nostra impostazione strutturale.

Un altro tema da lei più volte ribadito riguarda l’incentivazione della green economy.

«Ci stiamo impegnando da tempo, come evidenziato in diverse occasioni, in una politica energetica attenta, promuovendo anche l’utilizzo di nuove fonti rinnovabili. In questo ambito abbiamo, ad esempio, presentato un ordine del giorno che dice “no” al nucleare e ai tagli fatti dal Governo agli incentivi per la green economy.

Nel prossimo Consiglio Comunale presenteremo il Piano di Azione locale per l’Energia Sostenibile (SEAP), in linea con il Patto dei Sindaci e con le indicazioni della Comunità Europea. Anticipo soltanto che lo abbiamo chiamato “Città delle Pieve X il 2020”, a dimostrazione della volontà di questa Amministrazione di affiancare alle azioni quotidiane che facciamo per il territorio progettualità virtuose di medio e lungo periodo per una politica che sia più lungimirante possibile.

Sempre in tema di valorizzazione del territorio, un altro aspetto a noi caro riguarda la battaglia che stiamo portando avanti affinché venga modificata la normativa regionale e andare così incontro alle tante richieste che pervengono al Comune di costruzione e recupero di annessi agricoli che caratterizzano le nostre campagne, testimonianza delle tradizioni locali, di un’identità rurale e contadina. In accordo con gli altri Comuni del Trasimeno e dell’Orvietano, abbiamo presentato nel novembre scorso un ordine del giorno con il quale chiediamo alla Giunta regionale di modificare la legge o introdurre appositi regolamenti per incontrare il favore delle istanze che provengono dal territorio e armonizzare la legislazione vigente con quello delle Regioni contermini, oppure convocare un tavolo di discussione tra gli organi di governo della Regione Umbria e l'associazione dei Comuni dell'Umbria in grado di elaborare una soluzione all'annoso problema.

In questa fase interlocutoria siamo stati convocati ad una tavola rotonda dall’Assessore Regionale Rometti, che ha dato la sua disponibilità da andare verso la positiva soluzione del problema della piccola scala. Presto ci sottoporrà una proposta di modifica della normativa che ad oggi blocca la possibilità di realizzare piccoli annessi agricoli temporanei o ricoveri per animali in terreno agricolo».

ORDINE DEL GIORNO presentato dal Centro Sinistra di Città della Pieve il 21-04-2011


"ACQUA BENE PUBBLICO"

PREMESSO CHE

a) L’acqua rappresenta fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi.

b) L’acqua costituisce, pertanto, un bene comune dell’umanità, il bene comune universale, un bene comune pubblico, quindi indisponibile, che appartiene a tutti.

c) Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile: l’acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti, l’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico.

d) L’accesso all’acqua già alla luce del nuovo quadro legislativo, e sempre più in prospettiva, se non affrontato democraticamente, secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l’ambiente, rappresenta:

- Una causa scatenante di tensione e conflitti all’interno della comunità internazionale;

- Una vera emergenza democratica e un terreno obbligato per autentici percorsi di pace sia a livello territoriale sia a livello nazionale e internazionale.

SOTTOLINEATO CHE

su questa base chiediamo di condividere e aderire alla proposta di legge d’iniziativa popolare “ Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico” , e quindi di ritenere necessario che il Parlamento proceda celermente alla sua discussione e approvazione.

CHIEDIAMO AL CONSIGLIO COMUNALE DI CITTA’ DELLA PIEVE DI IMPEGNARSI A :

1) Riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;

2) Promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di iniziativa per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato attraverso le seguenti azioni:

a) Informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l’acqua sul nostro territorio sia ambientali che gestionali;

b) Contrasto al crescente uso delle acque e promuovere l’uso dell’acqua dell’acquedotto per usi idropotabili a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche;

c) Promozione di una campagna di informazione/sensibilizzazione sul Risparmio Idrico, con incentivazione dell’uso dei riduttori di flusso, nonché studi per l’introduzione dell’impianto duale;

d) Promozione di tutte le iniziative finalizzate alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato nel territorio di propria pertinenza.

3) Aderire e sostenere le iniziative del Coordianamento Nazionale “Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato” costituitosi nell’ambito della Campagna Acqua Bene Comune che il Forum Italiano dei movimenti per l’Acqua sta portando avanti;

4) Sottoporre alla’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale l’approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati.

ORDINE DEL GIORNO presentato dal Centro Sinistra di Città della Pieve il 21-04-2011“SALVIAMO LE RINNOVABILI”


SALVIAMO LE RINNOVABILI”

Premesso che:

in data 7/3/2011 è stato firmato il decreto legislativo in attuazione della direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE;

che lo stesso decreto fissa una scadenza per gli incentivi alla realizzazione e connessione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte Fotovoltaica al 31.05.2011, che annulla rispetto al vigente Conto Energia del Luglio 2010 le scadenza programmate per il 31.08.2011 e 31.12.2011 sulle quali i Soggetti investitori (Pubblici e Privati) hanno già avviato i Piani Economico Finanziari per l’attivazione dei cantieri di costruzione e la conseguente attivazione degli ordini;

Considerato che:

tale data, artificiosamente imposta, con il pretesto di rimodulare gli incentivi previsti per le Fonti rinnovabili in generale e per il settore Fotovoltaico in particolare, lungi dal conferire efficacia al riordino del Settore, ha come immediata conseguenza lo stop a tutti i finanziamenti in essere ed il blocco totale di ingenti iniziative economiche venendo a mancare un quadro di riferimento certo per gli operatori;

in questo modo il danno che deriverà al Settore, dall'applicazione del testo di questo decreto senza alcuna modifica, è pesantissimo, sia per il comparto produttivo-industriale-occupazionale che si è sviluppato negli ultimi cinque anni (siamo a circa 150.000 addetti), sia per il sistema Italia in generale accrescendo la dipendenza energetica da un'impostazione centralistica guidata da realizzazioni di grosse centrali (fossili o nucleari) e quindi andando sostanzialmente nella direzione opposta rispetto alla Green Economy;

anche in Umbria di fronte alla notevole quantità di richieste in corso per l’autorizzazione di impianti fotovoltaici è naturale pensare che l’impatto del decreto governativo su questo settore in rapida crescita possa essere grave e distruttivo per molti progetti d’impresa;

il decreto attuativo delle direttive comunitarie in materia di “Promozione dell’uso delle energie da fonti rinnovabili” invece di assolvere alla funzione di stimolo e promozione del settore sta di fatto decretando un drastico arresto della sua dinamica evolutiva e del suo impatto sul sistema energetico e sull’economia del Paese;

si tratta di un forte atto politico da parte dell'attuale maggioranza, furbescamente camuffato sotto un decreto tecnico, ma che in sostanza tende a rilanciare il nucleare, a bloccare le iniziative di autonomia energetico-ambientale a livello locale (regioni e province e comunità montane e comuni), favorisce il prosieguo di un mercato di approvvigionamento e distribuzione dell’energia imperniato esclusivamente sulle fonti fossili e colloca le residue speranze per lo sviluppo delle rinnovabili totalmente nelle mani di pochi gestori;

Considerato infine che nelle sue parti principali il decreto presenta seri motivi di dubbio di Costituzionalità e che questi da più parti sono già stati sollevati al Presidente della Repubblica.

INVITIAMO

IL SINDACO E LA GIUNTA A:

- attivare una rapida indagine per conoscere la situazione delle autorizzazioni in corso in materia di nuovi impianti destinati alle energie rinnovabili e quali ripercussioni può avere l’approvazione del decreto sopra citato nel nostro territorio;

- sviluppare una forte iniziativa insieme con le altre Istituzioni Regionali e ai parlamentari umbri al fine di ottenere un immediato ritiro del decreto sopra citato da parte del Governo e nello stesso momento ad aprire una intensa fase di promozione e di sostegno alla produzione di energie da fonti rinnovabili sottolineando che si tratta di una autentica rivoluzione per la produzione energetica, pulita e a basso costo per le nostre comunità.

domenica 1 maggio 2011

L'intervento del Capogruppo Parbono al 1° Maggio di Moiano


Care lavoratrici, cari lavoratori, cittadini,

vi porto oggi nella giornata del 1° Maggio il saluto dell’amministrazione Comunale di Città della Pieve e del nostro Sindaco Riccardo Manganello, che sta aprendo il comizio in P.zza Matteotti a Citta della Pieve.

Il 1° Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione.
"Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" fu la parola d'ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.
La storia del primo Maggio rappresenta, oggi, il segno delle trasformazioni che hanno caratterizzato i flussi politici e sociali all'interno del movimento operaio dalla fine del secolo scorso in poi.

Ma il 1° Maggio è segnato anche da una pagina sanguinosa scritta nel 1947 a Portella della Ginestra, dove circa duemila persone del movimento contadino si erano date appuntamento per festeggiare la fine della dittatura e il ripristino delle libertà, mentre cadevano i secolari privilegi di pochi, dopo anni di sottomissione a un potere feudale. La banda Giuliano fece fuoco tra la folla, provocando undici morti e oltre cinquanta feriti. La Cgil proclamò lo sciopero generale e puntò il dito contro "la volontà dei latifondisti siciliani di soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori".

Le profonde trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini, la progressiva omogeneizzazione hanno profondamente cambiato il significato di una ricorrenza che aveva sempre esaltato la distinzione della classe operaia. Il modo di celebrare il 1 maggio è quindi cambiato nel corso degli anni.
Da diversi anni Cgil, Cisl, Uil hanno scelto di celebrare la giornata del 1 Maggio promuovendo una manifestazione nazionale dedicata ad uno specifico tema.

Il tema di questo anno è Il lavoro per unire il Paese.

La manifestazione nazionale per il primo maggio di CGIL, CISL e UIL si svolgerà quest’anno a Marsala.

Nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia le tre organizzazioni sindacali hanno deciso di festeggiare la festa dei lavoratori nella cittadina siciliana, in provincia di Trapani, teatro l’11 maggio del 1861 dello sbarco dei mille.

Il Primo Maggio quest'anno ha un valore particolare. Il diritto al Lavoro, sancito dalla nostra Costituzione, è messo in discussione da una crisi economica e sociale senza precedenti.

Nelle fabbriche, nelle piccole aziende artigiane e commerciali, nel terziario in tanti oggi temono di perdere la sicurezza del posto di lavoro.

i dati dell'Istat sulla disoccupazione giovanile confermano purtroppo il rischio che un'intera generazione venga tagliata fuori dal mercato del lavoro. Il Governo italiano si è occupato di altro, non c'è stato uno straccio di scelta per aiutare i nostri ragazzi e le nostre ragazze ad affrontare il mondo del lavoro. Dai tagli alla scuola, alla formazione, all'università fino all'assenza di una riforma degli ammortizzatori sociali in grado di tutelare il lavoro flessibile; dalla mancanza di una politica per la crescita delle nostre imprese all'indifferenza verso le nuove e drammatiche forme di diseguaglianza: le liti e le divisioni all'interno della maggioranza e le vicende giudiziarie del Premier sono state e sono le uniche vere preoccupazioni di questo Governo. Dal Centro Sinistra sono venute importanti proposte per combattere la precarietà e creare sviluppo. Ma ormai è chiaro che il fallimento di questo Governo è totale e che solo un cambiamento profondo può ridare speranza alle famiglie e ai giovani italiani".

Per noi il Primo Maggio è dunque l'occasione per essere vicini alle donne che faticano ad entrare e restare nel mercato del lavoro, ai lavoratori precari che di fronte alla crisi sono senza protezione sociale, ai giovani che, specie al Sud, non hanno opportunità, ai tanti che - lavoratori dipendenti o autonomi - con il loro saper fare e la loro operosità hanno fatto crescere questo Paese.

Difendere il lavoro e la sua dignità, significa anche battersi contro il tentativo del Governo di stravolgere le norme sulla sicurezza, che comporterebbero l'impunità per chi mette a rischio la vita e la salute dei lavoratori.

Molto di più bisogna fare per la sicurezza e lo sviluppo sui posti di lavoro e molto di più si può fare.

E credo che da questa giornata si debba ripartire verso una giusta direzione, dalle imprese, dagli operai, dalle forze Sindacali e Politiche e dalle Istituzioni, perché il lavoro è un diritto è un dovere ma la vita dei lavoratori è molto più importante.

Buon Primo Maggio, dunque, a tutti e a tutte, nel segno della giustizia sociale e della solidarietà!