“Il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere trasformato e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.” E. Berlinguer

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sabato 1 maggio 2010

1° MAGGIO:IL CAPOGRUPPO PARBONO PORTA IL SALUTO AI LAVORATORI







Care lavoratrici, cari lavoratori, cittadini,
Il 1° Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione."Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" fu la parola d'ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.La storia del primo Maggio rappresenta, oggi, il segno delle trasformazioni che hanno caratterizzato i flussi politici e sociali all'interno del movimento operaio dalla fine del secolo scorso in poi.
Ma il 1° Maggio è segnato anche da una pagina sanguinosa scritta nel 1947 a Portella della Ginestra, dove circa duemila persone del movimento contadino si erano date appuntamento per festeggiare la fine della dittatura e il ripristino delle libertà, mentre cadevano i secolari privilegi di pochi, dopo anni di sottomissione a un potere feudale. La banda Giuliano fece fuoco tra la folla, provocando undici morti e oltre cinquanta feriti. La Cgil proclamò lo sciopero generale e puntò il dito contro "la volontà dei latifondisti siciliani di soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori".

Le profonde trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini, la progressiva omogeneizzazione hanno profondamente cambiato il significato di una ricorrenza che aveva sempre esaltato la distinzione della classe operaia. Il modo di celebrare il 1 maggio è quindi cambiato nel corso degli anni. Da diversi anni Cgil, Cisl, Uil hanno scelto di celebrare la giornata del 1 Maggio promuovendo una manifestazione nazionale dedicata ad uno specifico tema.
Il tema di questo anno è IL LAVORO LA LEGALITA’ e LA SOLIDARIETA’.
Quest'anno la festa dei lavoratori, per CGIL, CISL e UIL, avrà come fulcro il centro della piana di Gioia Tauro, più precisamente la cittadina di Rosarno, tristemente nota nei mesi passati per essere stata teatro di violenti scontri tra la popolazione del piccolo centro calabrese e i braccianti immigrati, insorti dopo ripetuti atti di violenza ai danni di loro connazionali e per le impossibili condizioni di vita a cui sono costretti.La scelta, ovviamente, non è casuale poiché la ricorrenza del primo maggio, per quest'anno sarà incentrata, oltre che sui tradizionali temi del lavoro e dello sviluppo economico, anche su quelli dell'integrazione, cogliendo l'occasione per rilanciare da
Rosarno il tema del lavoro in stretto collegamento con quelli della legalità e dell'accoglienza degli immigrati.
"Quest'anno la Festa del Lavoro cade in un momento particolarmente difficile, in Italia, in Europa e nel mondo. Nel nostro Paese il tasso di disoccupazione ha toccato la cifra record dell'8,8 per centro, la più alta dal 2002. Centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno perso il posto o vivono nell'incertezza della cassa integrazione. Questa giornata non può che essere celebrata all'insegna della lotta per chiedere più sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie, meno tasse su chi produce e intraprende, più solidarietà tra le generazioni, più attenzione alle donne e alle famiglie. E' molto importante che le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL abbiano scelto insieme di manifestare a Rosarno per ricordare a tutti noi che, se di fronte alla crisi non vogliamo minare la convivenza civile nelle nostre comunità, non si possono alimentare guerre tra poveri. L'immigrazione richiede regole giuste e l'illegalità va combattuta severamente per impedire fenomeni di sfruttamento e di schiavitù indegni di un paese civile e per affermare diritti e doveri per tutti".
Il Primo Maggio quest'anno ha un valore particolare. Il diritto al Lavoro, sancito dalla nostra Costituzione, è messo in discussione da una crisi economica e sociale senza precedenti.
Nelle fabbriche, nelle piccole aziende artigiane e commerciali, nel terziario in tanti oggi temono di perdere la sicurezza del posto di lavoro.
Per noi il Primo Maggio è dunque l'occasione per essere vicini alle donne che faticano ad entrare e restare nel mercato del lavoro, ai lavoratori precari che di fronte alla crisi sono senza protezione sociale, ai giovani che, specie al Sud, non hanno opportunità, ai tanti che - lavoratori dipendenti o autonomi - con il loro saper fare e la loro operosità hanno fatto crescere questo Paese.
Difendere il lavoro e la sua dignità per il PD significa anche battersi contro il tentativo del Governo di stravolgere le norme sulla sicurezza, che comporterebbero l'impunità per chi mette a rischio la vita e la salute dei lavoratori.
Molto di più bisogna fare per la sicurezza e lo sviluppo sui posti di lavoro e molto di più si può fare.
E credo che da questa giornata si debba ripartire verso una giusta direzione, dalle imprese, dagli operai, dalle forze Sindacali e Politiche e dalle Istituzioni, perché il lavoro è un diritto è un dovere ma la vita dei lavoratori è molto più importante.
Buon Primo Maggio, dunque, a tutti e a tutte, nel segno della giustizia sociale e della solidarietà!