
Parola d'ordine: dimenticare il passato. Dimenticare le Feste de L'Unità (leggi le Feste Democratiche). Siamo andati a Genova, lo scorso anno eravamo andati a Firenze (luogo della prima festa democratica del Pd) e non abbiamo trovato alcuna traccia delle vecchie ed amate Feste Nazionali de L'Unità. Dura a dirsi, ma questa è la realtà. Delle vecchie feste non vi è assolutamente alcuna traccia, ma non solo del modo, tutto "emiliano" di concepire l'evento che prevedeva l'adunata oceanica per l'intervento finale del segretario del partito, al quale si partecipava con pullman e treni da tutt'Italia, più per esserci che per sapere cosa d'importante veniva detto. A Genova era previsto alle ore 18:00 di ieri, sabato, l'intervento finale di Dario Franceschini, segretario nazionale del Pd. Da Moiano è partito in pullman, con molti volontari della locale festa e simpatizzanti che avevano deciso di aderire alla chiamata, per partecipare all'"evento finale" ma tutto (o quasi) è stato disatteso. Pura verità. Infatti, oltre a valutare che la festa nazionale oggi è poco più che una festa di quartiere, si è avuta la conferma della grande difficoltà e confusione che si vive nel nostro partito. L'intervento finale di Franceschini non c'è stato, anzi sì, c'è stato dopo le numerose proteste e mugugni. Facciamo un pò d'ordine raccontando la semplice cronaca: in mattinata è circolata la voce che Franceschini non avrebbe fatto alcun intervento alla festa. Poi, verso pranzo, al ristorante di pesce, tra i camerieri, con tanto di maglietta bianca della festa, è apparso proprio lui, Dario Franceschini che vassoio alla mano, serviva a tavola. Sembrava tutto finto, alcuni dicevano che era tutto studiato per riscuotere il favore di quelli che avrebbero dovuto dire... "un segretario come noi". Foto e strette di mano di circostanza. Tutto vero. Ma vera era anche la notizia che annullava il suo intervento previsto da programma presso la sala "Guiido Rossa" nel tardo pomeriggio. Ufficialmente l'intervento è stato annullato per volontà dello stesso Franceschini per non eseguire un secondo intervento alla festa (il primo già fatto la scorsa settimana) per non approfittare del fatto che il segretario in carica intervenga sia in qualità di segretario che di candidato alla segreteria la congresso di ottobre; par condicio rispettata. Che scenetta! Che brutti momenti! La gente è smarrita, confusa non sa a chi credere, qualcuno dice che è già colpa di D'Alema, altri usano parole pesanti che non ripetiamo. Per restare alla cronaca, dobbiamo registrare il fatto che verso le 19, con la sala piena, in molti hanno iniziato a "rumoreggiare" in modo deciso al punto che lo stesso Franceschini, ancora in zona abbia deciso di metterci una "toppa" salendo sul palco e sottoponendosi ad una sorta di ammissione di colpa, mettendoci la faccia, sulla decisione di un precedente annullamento dell'iniziativa oltre il tempo massimo ed un cattivo uso della comunicazione. In pratica vendo a dire che il Pd ha sbagliato a non fare in tempo un comunicato stampa di annullamento dell'iniziativa, ma per rispetto della "par condicio congressuale" il suo intervento si sarebbe svolto solo su temi di carattere generale per non deludere i molti intervenuti. Cosa possono aver pensato i molti presenti? Usiamo un eufemismo: con tutti i pesci dell'acquario (a Genova l'acquario è vicinissimo alla festa), il Pd non sa proprio quale "pesce" prendere. Ma attenzione, il pesce, dopo poco "puzza" e non vorremmo buttare via tutto, insieme alle speranze della nostra gente che come gli italiani, non meritano tutto questo.
Pubblicato su: pdmoiano.it