
Intervista a Raffaele Parbono. «In questi oltre quattro anni di governo della città abbiamo dimostrato che, pur nell’eterogeneità di una ampia coalizione, dopo confronti anche animati, si può parlare ad una sola voce; abbiamo dimostrato in sostanza che qui da noi la politica è cresciuta ed è riuscita ad andare oltre i particolarismi ed i personalismi». Riflettendo sull’esperienza di questa legislatura che si sta ormai avviando verso la conclusione, il capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale Raffaele Parbono è sicuro che la coesione e le competenze politico-amministrative espresse dalle forze di Centrosinistra che governano Città della Pieve abbiamo consentito ci rispettare gli impegni assunti con il mandato elettorale, andando per certi versi anche oltre.
Raffaele Parbono
Intervista a Raffaele Parbono, Capogruppo di Maggioranza in Consiglio Comunale di Città della Pieve, pubblicata dal giornalino "Il Comune" Ottobre 2008.
Parbono, a suo avviso dunque si può iniziare a tirare un bilancio sostanzialmente positivo?«Nel 2004 abbiamo iniziato un percorso di legislatura che ad oggi è senz’altro positivo per quanto ci riguarda, che ha garantito la governabilità della città e che ha saputo dimostrare una grande capacità di coesione, perché non ha mai perso di vista l’obiettivo primario, ovvero la crescita globale del nostro comune. Al centro del nostro operato è rimasto lo sviluppo di un territorio cerniera, legato per interessi economici, culturali e sociali a regioni e province diverse. Chiuderemo questa legislatura in positivo anche perché lasceremo dei bilanci in ordine: un percorso questo virtuoso che è stato proprio anche di chi ci ha preceduto nel governo della città».
E’ plausibile dunque che una coalizione come quella del 2004 possa ripresentarsi agli elettori?
«Credo che spetti ai partiti politici riflettere e ragionare sulle possibilità che una alleanza di tale natura possa essere riproposta agli elettori pievesi. Personalmente mi auguro di sì perché è stata un’esperienza di forte slancio e progettazione. Non mi piace che i risultati delle ultime elezioni politiche influenzino troppo quelle amministrative del prossimo anno perché ogni elezione va considerata una cosa a se stante. Auspico che il Centrosinistra di Città della Pieve continui a pensare secondo logiche di coalizione e non personalistiche. Mi auguro altresì che quanto prima il più grande partito di maggioranza, il Pd, si misuri con gli altri partiti possibili alleati, per iniziare a preparare il terreno da qui alle prossimi consultazioni elettorali, magari passando attraverso la il test delle primarie».
Con l’opposizione invece i toni non sono sempre stati pacati, come ha dimostrato il recente scontro con il consigliere Berna sulla vicenda della Caserma dei Vigili del Fuoco volontari…
«Su questa vicenda credo che il consigliere Berna si sia sbilanciato un pochino troppo, autoproclamandosi il fautore dell’operazione, anche perché credo che se fosse stato per lui questa scelta non sarebbe mai avvenuta. Certo, per chi si è candidato a sindaco alle future amministrative, e pensa di essere eletto primo cittadino e non ha elementi da proporre, non resta che poter cavalcare le conquiste altrui. E’ invece noto che quella per ottenere il comodato d’uso dell’ex casa cantoniera è un operazione che il Sindaco Fallarino sta portando avanti con la Regione e i Vigili del Fuoco ormai da tempo. E’ vero che abbiamo accettato in Consiglio comunale una proposta di Berna, ritenendola giusta, ma credo che i fatti parlino da soli. Città della Pieve è cresciuta sotto tutti gli aspetti, e questo merito va dato a chi ha amministrato fino ad oggi, che ha saputo fare delle scelte giuste e ponderate, e non a chi in questi anni ha soltanto criticato non proponendo nulla, e poi si è svegliato acquisendosi i meriti solo per pura propaganda elettorale».
La difficoltà che sta attraversando l’azienda FDM di Ponticelli ha scosso la comunità pievese perché sono stati messi a rischio alcuni posti di lavoro: quale è la vostra posizione?
«Auspichiamo che la situazione si risolva al meglio perché ogni posto di lavoro va salvaguardato fino alla fine. Auspico che si avvii un ragionamento serio con la proprietà dell’azienda almeno per il mantenimento dei posti attuali. Possiamo comprendere le ragioni dietro a questa crisi, ma dobbiamo fare in modo che l’azienda faccia un piano di rilancio industriale per far sì che anche in un settore come quello ci siano margini di innovazione e modernizzazione per attrarre nuove commesse lavorative. Abbiamo già avviato vari tavoli istituzionali ed un tavolo di monitoraggio in seno alla conferenza dei capigruppo da cui in maniera unanime è uscita la richiesta di difendere la realtà occupazionale attuale e rilanciare l’azienda. Se si tratta di una crisi temporanea l’azienda può dichiarare lo stato di crisi temporanea e aprire così la strada agli ammortizzatori sociali previsti per i lavoratori. Il nostro Gruppo è naturalmente vicino ai dipendenti interessati dalla crisi e alle loro famiglie e continuerà a seguire da vicino la vicenda».
A Città della Pieve non va poi mai persa di vista la questione sanità perché il cammino verso la nuova organizzazione dei servizi è solo iniziato…
«Il Pd si è adoperato nel corso dell’estate affinché la cittadinanza venisse informata sullo stato delle cose, tanto che la Festa del partito di Moiano ha ospitato un incontro in cui è stato mostrato il rendering del nuovo polo ospedaliero e della ristrutturazione del presidio pievese. Crediamo che questa grande operazione di riorganizzazione sia partita con la volontà di una buona fetta di cittadini che devono essere dunque debitamente informati su quanto si sta facendo. Dal punto di vista sanitario però credo che vadano migliorati i servizi poliambulatoriali con i medici di base cercando di radicarli anche nelle frazioni dove gli utenti sono in continua crescita. Ritengo in questo senso che potrebbe essere opportuno un servizio coordinato con la Asl per il prelievo delle analisi o per i servizi medici propri del distretto sanitario».